Sant'Erasmo è la più ampia delle isole lagunari, con una superficie di oltre 320 ettari: circa metà di quella di Venezia. In origine l'isola costituiva un tratto del cordone litoraneo e ha assunto l'attuale collocazione interna al bacino lagunare soltanto nel XX secolo a causa delle trasformazioni del territorio costiero seguite alla costruzione delle dighe foranee alla bocca di porto di Lido.
Da sempre, la principale risorsa dell'isola è rappresentata dall'agricoltura che ha determinato anche i caratteri del paesaggio con un territorio organizzato in una serie quasi continua di campi coltivati e orti, delimitati da numerosissime canalette di bonifica.
Tra Ottocento e Novecento, Sant'Erasmo, grazie alla sua posizione strategica rispetto alla bocca di porto di Lido, ha avuto un'importante funzione militare nella difesa di Venezia e della laguna. Era il periodo successivo alla caduta della Repubblica quando Venezia, la
"città perfetta senza mura", dovette potenziare e riorganizzare il proprio sistema di fortificazioni.
In particolare, durante la dominazione austriaca l'isola è stata dotata di una serie di postazioni militari tra cui il forte Sant'Erasmo, con la caratteristica torre Massimiliana.
A partire dal 2001 l'isola è stata interessata da un vasto programma di interventi - messo a punto da Magistrato alle Acque - Consorzio
Venezia Nuova e realizzato in Accordo di Programma con Regione del
Veneto e Comune di Venezia - oggi quasi ultimato e articolato secondo tre linee di azione principali: la difesa dalle acque alte, la riqualificazione urbana e la riqualificazione ambientale. Con questi interventi, oggi l'isola di Sant'Erasmo è protetta dalle alte maree fino a quota + 180 cm.